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   Sceneggiatura dell'episodio cinematografico "Il Baffo"

Un idiota va in un’officina abbandonata dove stanno preparando un Fiat 682 per folleggiare .Una ventina di giovani meccanici nerovestiti molto atletici stanno caricando attrezzature sul cassone e a loro volta si preparano il posto. L’idiota va alla guida e inizia con qualche giro di prova nell’officina semibuia. Per prima cosa punta una parete e poi sterza all’ultimo momento, poi sfiora un piedritto portante, poi un primo urto ad un cassone di rottami di ferro: i passeggeri sono eccitatissimi. Inquadratura da fuori nel gravido silenzio della notte: il motore ruggisce e ogni tanto si sente rumore di chiavi inglesi che cadono misto ad urla di approvazione. Dopo un falso silenzio un po’ più lungo l’82 esce a tutta velocità senza attendere l’apertura del portone e s’immette nel controviale.

Dopo un paio di curve al limite arrivano al Politecnico, armeggiano, forzano un cancello o due e s’immettono nei sotterranei che sono tunnel 5 per 3 metri di altezza lunghi cento o duecento metri con ai lati attrezzatura meccanica di ogni sorta e con appesi alle pareti tubazioni di ogni diametro e materiale.L’82 avanza ammaccandosi e spaccando tutto, i giovani brandiscono pesanti tubi e demoliscono tutto ciò che possono; se il camion si ferma per aver coll’urto ostruito il passaggio, scendono e sistemano tutto. Ad un certo punto tagliano un pezzo di cabina per poter passare in una sezione angusta e poi di nuovo a folle velocità. Un giovane spacca una condotta d’acqua bollente e ci rimane. Altri entrano una cantina laterale dopo aver divelto la porta e qui trovano un Isotta Fraschini aeronautico. Intanto l’82 si allontana e lo si vede svoltare come una nave in tempesta condotta da ubriachi. Tre o quattro giovani armeggiano per mettere in moto questo residuato, intanto un altro giovane torna indietro trafelato e dice cogli occhi fuori dalle orbite di aver visto il leggendario 421 AL quattro cupolini, un autobus carico di passeggeri che da anni vaga di notte per Torino col suo carico di passeggeri che non scendono mai. Finora solo qualche ubriacone dice di averlo visto nelle fredde notti d’inverno sfrecciare a folle velocità nei controviali di periferia.

Quando tutto sembrava essersi placato, il 12 cilindri va in moto e i ragazzi rincorrono l’82 ormai lontano, rimane il rombo assordante a far bella mostra di se.